Come preparare un viaggio in moto


Penso che a tutti coloro che posseggono una moto almeno una volta nella vita sia passata per la testa l’idea di partire per affrontare un viaggio. Un week end al mare o un’avventura dall’altra parte del mondo, comunque un viaggio.
Se amiamo andare in moto è perché amiamo prima di tutto la libertà che solo lei ci sa regalare e, durante le nostre giornate lavorative, o in auto in mezzo al traffico, forse il pensiero più liberatorio è quello di trascorrere intere giornate on the road in sella alla nostra moto dimenticandosi di tutto, avendo davanti solamente una bella strada da percorrere.
Spesso però l’idea non si concretizza e per svariati motivi, come la sensazione di avere un mezzo inadeguato o quella di avere poco bagaglio a disposizione, la poca voglia di essere esposti a condizioni climatiche avverse e altro ancora, il viaggio in moto rimane un sogno nel cassetto.
In realtà organizzare un viaggio in moto è più semplice di quel che si pensa, però per fare in modo che sia rilassante e che non diventi un calvario è importante avere un’adeguata preparazione del mezzo e del bagaglio.



Preparazione del mezzo

Sappiamo bene che sul mercato ci sono parecchie moto espressamente concepite per affrontare i viaggi, hanno una posizione di guida confortevole e una buona protezione aerodinamica, hanno un set di borse con ottima capacità di carico, hanno un serbatoio che garantisce una grande autonomia, faretti supplementari per guidare sereni anche di notte e magari anche assetto pneumatici in grado di percorrere qualche leggero fuoristrada.
Spesso però la moto che abbiamo, con la quale vorremmo fare il viaggio tanto desiderato, non è un BMW R1200GS e nemmeno un’Honda Africa Twin, ma è una tranquilla naked acquistata come prima moto con pochi soldi, oppure una supersportiva con la quale la domenica ci divertiamo sui passi ed ogni tanto facciamo il track day in pista.
Sulla carta con tutte le moto si può fare tutto ciò che si vuole, conosciamo bene le avventure di Giorgio Bettinelli che con una Vespa PX più di vent’anni fa ha girato in mondo in lungo e in largo, o di gente come Sjaak Lucassen che in sella ad una Yamaha R1 ha girato il mondo attraversando fangosissime foreste, deserti e ghiaccio, ma se non si vuole tentare un’impresa epica e si vuole affrontare un piacevole viaggio dobbiamo conoscere le caratteristiche e i limiti delle nostre moto.
Due sono i limiti principali delle moto non concepite per i viaggi: La comodità dopo ore in sella e la capacità di carico.
Se dopo un giro in giornata di 500 kilometri in sella a una supersportiva si torna a casa con la schiena che chiede pietà, non si può pensare di tenere una media di kilometri simile anche solo per quattro o cinque giorni, ma è opportuno organizzare un giro con un kilometraggio giornaliero inferiore e/o giornate di pausa da far coincidere con visite di città, con giornate al mare, ecc a seconda del giro.
Per la capacità di carico, si apre un mondo vastissimo di accessori che permettono di avere una discreta capacità di carico con praticamente qualsiasi moto.
La soluzione più economica e veloce è lo zaino in spalla, ma lo sconsiglio vivamente. Non permette di guidare bene e rilassati e dopo poche ore fa venire il mal di schiena. Durante la mia prima vacanza di più giorni sulle Dolomiti con tenda, sacco a pelo e vestiti nello zaino, al rientro ho deciso che quella soluzione non l’avrei mai più adottata in tutta la mia vita.
L’accessorio “classico” è il bauletto, che molti hanno già sulla propria moto. Ha la comodità di non creare ingombro laterale che può essere fastidioso nel traffico e ha la chiusura con chiave (comoda per allontanarsi dal mezzo parcheggiato con una buona serenità), però non è idoneo per caricare pesi elevati vista la posizione a sbalzo e lontana dal baricentro della moto.
Acquistarlo solo per un viaggio non è una soluzione economica e nemmeno pratica, dato che richiede l’apposito telaio e la piastra per essere fissato.
A mio parere l’accessorio più comodo ed economico per caricare i bagagli è la borsa da serbatoio. Esistono di ogni dimensione, da quelle piccole che fungono più che altro da portaoggetti a borse da più di 20 litri dove caricare tutto il necessario, riporre accessori nelle numerose tasche e la cartina nella tasca superiore che solitamente è trasparente.
Chi ha il serbatoio metallico le può utilizzare magnetiche, ma bisogna prestare attenzione a mettere un panno leggero tra i magneti della borsa ed il serbatoio, altrimenti col tempo tende a rigarsi.
Chi ha il serbatoio in materiale plastico deve utilizzare quelle con un apposito attacco che si fissa al tappo del serbatoio. Queste ultime sono più pratiche negli attacca-stacca perché la posizione è fissa, mentre quelle magnetiche vanno posizionate bene ogni volta.
Le borse da serbatoio esistono impermeabili, ma sono piuttosto costose, o non impermeabili ma quasi sempre dotate di una tela elasticizzata impermeabile da mettere all’occorrenza in pochi secondi. Per questa soluzione, con un budget di 100 € si acquista un ottimo prodotto delle migliori marche come l’italiana Gi.Vi. o la spagnola Shad.
Spesso però la borsa da serbatoio non è sufficiente e se serve altro spazio c’è il secondo comodo accessorio, le borse laterali.
Esistono di due tipi, rigide e morbide/semirigide.
Quelle rigide sono un accessorio favoloso per viaggiare perchè sono perfettamente impermeabili, hanno una posizione più bassa e centrata rispetto al bauletto ed hanno la chiusura con chiave.
Questo accessorio però ha lo stesso “problema” del bauletto, il prezzo, visto che tra telaio e borse difficilmente si spende meno di 300 €.
Ma anche qui, c’è una soluzione pratica ed economica per risparmiare dei bei soldi, che sono le borse morbide o semirigide, che in poco tempo si adattano a qualsiasi moto e si fissano con un velcro sulla sella del passeggero (o sotto la sella se c’è anche il passeggero) e poi con elastici o cinghiette.
Con 150 € si trova un ottimo prodotto delle migliori marche.
Con alcune moto si riesce a fissare le borse morbide a parti come le pedaline del passeggero, ma spesso ciò non è sufficiente per evitare che le borse vadano a toccare lo scarico o la ruota, quindi in commercio esistono dei telaietti molto leggeri da costo di poche decine di euro (anzi, molti se li costruiscono da soli per esempio con delle staffe in alluminio recuperate nel box) che hanno il solo ma importante scopo di fare il modo che le borse non vadano a toccare la ruota o lo scarico.
In ogni caso, per sicurezza il telaietto è sempre meglio averlo.
Se non viaggiare con il passeggero, il sellino posteriore della moto (ammesso che ci sia…) si presta molto per fissare uno zaino, un borsone o una tenda con degli elastici (meglio almeno due e incrociati) o con un ragno.

Per evitare problemi con il carico durante il viaggio, una volta scelto il tipo di bagaglio, consiglio sempre di fare un test qualche giorno prima della vacanza allestendo la moto come se fosse il giorno della partenza.
Bastano poche decine di kilometri di percorsi vari, quindi città, strada lenta con curve, curvoni veloci ed autostrada/superstrada, in modo da capire come si comporta il mezzo nelle varie circostanze e capire eventualmente dove intervenire per aggiustare qualcosa.
Consiglio inoltre di provare più volte a montare e smontare il bagaglio (soprattutto in caso di borse morbide o fissate con elastici) prima della partenza, dato che se una soluzione richiede parecchio tempo potrebbe diventare fastidioso doverla ripetere ogni mattina per vari giorni prima di ripartire dall’albergo o dal campeggio e quindi è necessario rivedere qualcosa.

Ovviamente prima di partire per un viaggio è importante assicurarsi dell’ottimo stato di manutenzione della propria moto.
In viaggio, specialmente se si tratta di diversi giorni, difficilmente si incontra solamente bel tempo e sappiamo bene che sul bagnato pneumatici in buone condizioni fanno davvero la differenza.
Poi è buona cosa assicurarsi dello stato di usura di tutte le parti soggette a deterioramento oltre agli pneumatici, quali pastiglie dei freni, catena e ovviamente olio e liquidi.
Dover anticipare un tagliando per affrontare un viaggio sembra un costo, ma dover affrontare un banale intervento di manutenzione durante le vacanze in posti dove magari i ricambi si trovano con difficoltà potrebbe rovinare davvero la vacanza.



Come preparare il bagaglio

Dopo anni di viaggi in moto ho imparato che tutto ciò che non è strettamente necessario, è solo una cosa in più che da fastidio e quindi può tranquillamente rimanere a casa.
Col tempo si impara che viaggiando leggeri, senza troppe cose materiali da portarsi dietro, si sta molto meglio, si hanno meno cose da gestire e ci si gode meglio la vacanza.
Con questa teoria sono sempre riuscito a far stare comodamente il tutto nella borsa da serbatoio e nelle borse laterali, che prima erano morbide e poi quando ho capito che di viaggi ne avrei fatti parecchi sono diventate rigide.

Prima di ogni viaggio tengo in casa un foglio con scritto a penna cosa mettere nel bagaglio e mentre sistemo il tutto faccio la spunta per essere sicuro di non aver dimenticato niente.
Il bagaglio dei miei viaggi di 18 giorni tra Carpazi e Balcani e di 22 giorni in Scandinavia, comprendente mare e montagna e pernottando quasi sempre in campeggio (pernottando solo in hotel si snellisce molto il bagaglio, ma la tenda è fantastica!) era il seguente, in ordine di come venivano in mente al momento di scrivere la lista:

- Carta d’identità/passaporto
- Macchina fotografica e caricabatteria
- Caricabatteria cellulare
- Power bank per carica batterie (utile per chi va in campeggio, dove non sempre si ha la corrente)
- Cartine stradali (sono giovane ma ho lo spirito da viaggiatore di altri tempi, il GPS non lo utilizzo)
- Giubbotto fluo e kit sos (obbligatori in alcuni paesi come Austria e Slovenia)
- Tuta impermeabile integrale
- Catena per legare la moto (preferisco averla se devo pernottare in un posto sulla strada che non ha il parcheggio privato)
- Olio per catena (meglio avere un piccolo spray, basta un acquazzone e il giorno dopo con buona probabilità la catena è secca)
- Astuccio con spazzolino, dentifricio, deodorante, shampoo, bagnoschiuma, crema solare e rasoio
- Scarpe (viaggiando con stivali da moto, per fare due passi la sera o una camminatina in montagna servono)
- Ciabatte (oltre ad essere comode per la doccia in campeggio e per l’eventuale spiaggia, sono la calzatura che si sogna di indossare dopo ore ed ore con gli stivali da moto!)
- Costume e asciugamano (anche se non andate al mare, d’estate in montagna spesso di trovano laghetti dove tuffarsi volentieri)
- Maglie
- Mutande e calzini
- Felpa
- Pantaloni (in caso di viaggi con clima variabile, i pantaloni con cerniera a metà che passano da lunghi a corti in pochi secondi sono un’ottima soluzione)
- Tenda (se si viaggia soli è meglio la tenda per due persone, se si viaggia in due è meglio la tenda da tre persone visto che casco, giacca, paraschiena e tutto occupano spazio)
- Sacco a pelo
- Cuscino (quello della Decathlon costa poco, occupa pochissimo spazio ed è abbastanza comodo)
- Torcia a led

La quantità di vestiti cambia in base alla possibilità o meno di lavarli durante la vacanza, cosa spesso fattibile se non si cambia ogni notte l’alloggio.

Io preferisco prendere qualche maglia in meno visto che spesso torno dalle vacanze con qualche maglia-souvenir acquistata in giro, che poi durante l’anno indosso molto volentieri.



Scelta della meta

Potrei dilungarmi per parecchie pagine consigliandovi le strade più belle da percorrere in moto (a breve magari lo farò con un altro articolo) e i posti che un motoviaggiatore deve per forza avere nel “curriculum”, ma alla fine l’unico consiglio che mi viene da darvi è quello di seguire il vostro cuore ed il vostro istinto.

Percorrere una strada favolosa perché qualcuno, magari motociclista, ve l’ha consigliata è sicuramente una buona cosa e molto probabilmente sarà un posto fantastico, ma penso che la soddisfazione più grande di un viaggio in moto sia raggiungere il posto che si desidera da tempo, quel posto che più di mille altri in quale modo ci attrae, godendosi tutti i chilometri che ci separano da casa nostra fino a quel puntino, o quei puntini, sulla cartina.

Per qualcuno potrebbero essere i passi alpini a un tiro di schioppo dai ghiacciai, come lo Stelvio, la Furka o l’Iseran, per qualcun altro potrebbero essere le strade costiere della Sardegna o delle isole della Croazia, oppure le Highland scozzesi, o il deserto del Marocco, o Capo Nord…

Oppure scegliete semplicemente una direzione verso la quale mettervi in marcia e vedrete che qualcosa di bello ed avventuroso sicuramente succederà!

Voglio chiudere questo racconto con le celebri frasi di Robert Maynard Pirsig, che in poche parole spiega esattamente in modo semplice e chiaro ciò che secondo me si prova durante un viaggio in moto:

“Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c’è più.
Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente”

Cosa aspettate a partire? Un paio d’ore per preparare i bagagli e poi via, la prima in giù e tutte le altre in su!

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