Ci sono
tanti tipi di motociclisti, tra questi c’è quello che andrebbe in moto sempre,
anche con la neve, poi c’è quello che ama la moto e la utilizzerebbe tutti i
giorni, purché il tempo sia bello e la temperatura mite, oppure c’è quello che
assicura la moto per pochi mesi l’anno e la utilizza per poche ma piacevoli
giornate.
A tutti
questi, se gli venisse chiesto quale stagione dell’anno preferiscono, con
buonissima probabilità risponderebbero o primavera o estate.
Passiamo la
“cattiva stagione” a sognare le domeniche di primavera e di estate da
trascorrere in sella alle nostre moto, con il sole che sorge alle sei di
mattina e la luce che rimane quasi fino alle dieci di sera.
Troppo belli
quei giri che iniziano dalla città, silenziosissima alle prime luci del mattino,
per poi proseguire per qualche centinaio di chilometri attraversando gli
appennini fino a raggiunge il mare, fare un tuffo e mangiare una buona focaccia.
Oppure attraversare le alpi superando valichi abbondantemente sopra i duemila
metri, con lo sguardo che si perde tra ghiacciai e verdi vallate, per poi
concludersi nuovamente in città, che accoglie i motociclisti di ritorno dalle
loro avventure con le rosse luci del tramonto.
Poi arrivano
le tanto sognate vacanze estive e i motociclisti viaggiatori riescono
finalmente a fare quel giro che frulla nella testa da parecchi mesi, che siano
un paio di giorni sulle alpi o un’avventura da svariate migliaia di chilometri.
In quei
momenti vorremmo che questa stagione durasse all'infinito per godere tutto
l’anno di queste belle giornate.
Ad un certo
punto però, se non si abita all'equatore, si incomincia a notare il progressivo
accorciarsi delle giornate, l’abbassarsi delle temperature, il meteo spesso
meno favorevole e i valichi alpini iniziano a chiudere.
La stagione
dei grandi giri giunge quindi al termine e molti iniziano a valutare se ha
senso o meno tenere attiva l’assicurazione, ma è proprio ora che la natura sa
regalare fantastiche sorprese a chi va in moto.
Le giornate
autunnali, se non sono piovose, sono molto limpide e il cielo è azzurro come
mai lo è ad agosto, le piante iniziano a colorarsi dal giallo al rosso rendendo
i paesaggi fantastici.
Molti posti
che durante l’estate sono parecchio trafficati, come le strade costiere dei
nostri laghi o i paesini delle valli trovano una tranquillità che li rende
molto più godibili, oltretutto si iniziano a percorrere tante belle strade
vicine a casa che in estate sono state snobbate per allargare gli orizzonti, ma
che ora diventano perfette.
Così pian
piano si va verso l’inverno, con le temperature sempre più rigide i giri si
fanno sempre più corti e bisogna sfruttare le poche ore del giorno in cui il
sole è tiepido, ovviamente quando il clima non è troppo avverso e quando la
strada non è ricoperta da ghiaccio e neve.
I giri,
oltre ad essere corti, sono anche piacevolmente intervallati da numerose pause
per sorseggiare una tazza di thè bollente vicino alla stufa di qualche bar
lungo la strada e terminano, dopo qualche decina di chilometri, a casa sotto
una doccia calda che non vorremmo mai spegnere. Anche dopo diversi minuti si ha
la sensazione che il freddo immagazzinato non abbia alcuna intenzione di
uscire.
Tutto viene
vissuto molto più lentamente, senza la fretta che spesso caratterizza i giri
estivi, così si riesce a gustare pienamente i pochi chilometri percorsi,
apprezzando meglio i vari scorci che mai erano balzati all’occhio
precedentemente.
Quando poi
si incrocia un altro motociclista, cosa che in inverno accade assai di rado, il
saluto con la mano si prolunga per decine di metri ed assume tutto un altro
significato rispetto ai ripetuti e freddi saluti estivi che ci scambiamo di
continuo.
Poi anche
l’inverno, che pare sempre infinito, inizia a mostrare giornate sempre più
lunghe, giorno dopo giorno i prati e le piante diventano di un verde sempre più
acceso e le temperature sempre più piacevoli.
I giri
iniziano quindi ad allungarsi e si ricomincia a puntare ai grandi tour.
Dopo tanti
anni in cui guido la moto tutto l’anno, penso che vivere all'equatore con
pochissime differenze climatiche tra i diversi periodi dell’anno sarebbe noioso
anche per noi motociclisti.
In fondo,
tutte e quattro le stagioni sanno dare tanto a chi va in moto, regalando un incredibile
contatto con la natura e mostrando come una stessa strada possa presentarsi in
modo completamente diverso, con paesaggi e sapori completamente differenti se
viene percorsa con il germogliare delle piante in primavera, con il verde che
inizia ad ingiallire sotto il torrido sole estivo, con il rosso e il giallo
dell’autunno o con le piante completamente spoglie e qualche chiazza di neve
qua e la durante l’inverno.
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