Quella strana Pasqua del 2017


Da ormai diversi anni viaggio in moto e di esperienze particolari posso dire di averne collezionate parecchio, come tutti i viaggiatori dopotutto.
Spesso mi chiedo, o mi chiedono, quale sia in assoluto l'esperienza più particolare che possa raccontare.
Senza ombra di dubbio l'esperienza più particolare è quella stranissima Pasqua del 2017.
Non eravamo in viaggio nella lontana Turchia, non eravamo ne nelle foreste finlandesi e nemmeno in mezzo ai Carpazi, eravamo tra Toscana e Umbria, relativamente vicino a casa.
Eravamo partiti per un week end lungo, di quattro giorni, a zonzo per l'Italia senza delle tappe e senza una precisa meta, come sempre dopotutto.
Dopo aver lasciato l'autostrada a Modena siamo saliti al passo dell'Abetone, desolato in quel periodo, dove abbiamo pranzato in una tipica trattoria non prima di esserci persi nei bellissimi boschi intorno al passo.
Scendiamo poi verso Pistoia con lo stomaco pieno e ci dirigiamo verso Siena per esplorare un po' la zona del Chianti.
Era aprile, le giornate non erano ancora lunghissime e non avevano prenotato nulla, così prima che facesse buio lasciamo la strada principale per seguire una via in mezzo ai vigneti dove poter trovare qualche agriturismo o comunque una sistemazione.
Arriviamo alla fine di questa strada dove c'era una piccola chiesa, sotto era segnato un agriturismo ma la strada per raggiungerlo diventava sterrata.
Ci fermiamo così per chiedere informazioni all'unica persona presente a quella chiesa. Era Angela, una signora tedesca che parlava molto bene l'italiano.
Quando ha capito che eravamo in cerca di una sistemazione, ci dice di conoscere un signore che viveva in un casolare poco distante e che aveva delle camere. Ci aveva anticipato che questo signore non aveva una gran voglia di fare, lei lo definì un tipico uomo del sud Italia.
Seguiamo Angela fino a questo bellissimo casolare, con un giardino molto curato ed una torre che svettava e si vedeva anche da diversi chilometri.
Il proprietario del casolare era un signore napoletano che faceva il pittore, la casa era infatti piena di quadri alcuni dei quali ancora in corso d'opera.
Non sembrava troppo convinto ad affittare la camera, l'ha dovuto convincere Angela.
La camera era piena di quadri, forse la usava un po' come parcheggio, ma la location splendida la rendeva unica. Oltre ad avere un prezzo molto popolare.
Dopo esserci sistemati, ci siamo seduti a chiacchierare con loro del più e del meno.
I due appartenevano alla comunità di Hare Krishna e molto devoti alla cultura dell'India, dove lui si è recato più volte.
Ci hanno raccontato un po' di questa cultura e ci ha mostrato i suoi quadri, che lo rappresentano molto. Alcuni di questi rappresentavano divinità in ambientazioni partenopee.
Il mattino seguente beviamo un caffè e poi lui ci invita a visitare la torre, dalla cui sommità si aveva una splendida vista sulle colline del Chianti.
Sicuramente c'era molto da visitare con più attenzione o altre chiacchierate da fare, ma visto che non era più prestissimo avevamo fretta di partire.
Sembra strano dire di avere fretta in vacanza, ma avere quattro giorni a disposizione significava poter raggiungere posti che mai avremmo visitato in un normalissimo week end. Forse qualche anno fa puntavano più ai chilometri percorsi che alle esperienze che offriva il percorso.
Fatto sta che la fretta ci è costata abbastanza.
Usciamo dal casolare, arriviamo all'incrocio con la strada principale che aveva uno stop in salita. Nel ripartire a Martina si è spenta la moto, la quale fermandosi di colpo con la prima inserita è scivolata a terra.
Caduta da ferma, unico inconveniente la leva della frizione spezzata che non permetteva certamente di percorrere a lungo strade che richiedevano un notevole uso del cambio. Casomai ci avrebbe permesso di rientrare via autostrada.
Raggiungiamo il primo paese, Barberino Val d'Elsa, dove ci fermiamo al benzinaio che faceva anche officina e spieghiamo il problema al ragazzo.
Telefona alla Yamaha di Siena, la quale riferì di avere la leva di ricambio.
Fortunatamente era sabato e la mattina erano aperti, ma non mancava molto alla chiusura, così ci mettiamo in marcia di buon ritmo verso Siena fino a raggiungere appunto la concessionaria Yamaha.
Un nonnino simpatico ci accoglie, ma presto arriva la doccia gelata, la leva che avevano come ricambio era quella del freno, non quella della frizione.
Lo sconforto durò però pochi secondi, il nonnino ci rassicura con un forte accento toscano dicendoci di stare sereni che in qualche modo a casa ci avrebbe fatto arrivare. Infatti, da lì a poco la Yamaha MT-03 era pronta per ripartire con una leva frizione Kawasaki perfettamente adattata.
Il viaggio può ripartire, nel frattempo le nubi presenti per tutta la mattinata lasciano il posto ad un caldo sole e raggiungiamo Montalcino, dove ci fermiamo per un boccone e per sorseggiare un calice di Brunello. Uno in due, visto che poi dovevamo ripartire a guidare, ma era imperdibile.
Decidiamo di guidare ancora un po' verso sud, senza una vera meta, ci sarebbe piaciuto andare a Norcia e nel parco dei monti Sibillini ma il recente terremoto aveva reso molte strane chiuse o comunque non sicure da percorrere in moto. Avevamo deciso che comunque saremmo andati verso l'Umbria, tanto ovunque vai trovi bei posti da quelle parti.
Arrivati verso Città di Castello ci sorprende un tremendo acquazzone, di quelli che passa da fare due gocce a piovere a dirotto al punto che la strada in salita era diventata un fiume. Fortunatamente prima di partire avevo sostituito gli pneumatici di primo equipaggiamento ormai alla frutta con le turistiche Metzeler Roadtec 01, che si sono dimostrate impeccabili in quella situazione.
Per qualche chilometro non abbiamo trovato una tettoia, una pensilina del pullman, qualsiasi cosa che potesse darci un riparo, poi all'improvviso appare una casa con il cancello aperto.
Gli siamo letteralmente entrati in casa, abbiamo parcheggiato le moto e siamo corsi sotto la tettoia.
Poco dopo arriva il proprietario della casa che, gentilissimo, ci ha offerto un riparo e una tazza di tè.
Ci aveva anche offerto un posto per la notte, ma era ancora presto e nel frattempo il cielo si era schiarito, così siamo ripartiti.
Quanto mai, avremmo detto qualche ora dopo!
Guidiamo ancora un'oretta e raggiungiamo Perugia, visto che non era tardi proseguiamo verso Assisi.
Il cielo inizia a tornare minaccioso, da lì a poco avrebbe anche fatto buio, così iniziamo a guardare agriturismo, bed and breakfast, affittacamere lungo la strada.
Ricomincia a piovere forte e in quel momento troviamo qualcosa che poteva essere interessante per la notte.
Sembravano appartamenti in una dimora storica.
Chiedo se hanno una camera per la notte, mi dicono che sono al completo ma che forse una soluzione la trovavano. Mi fanno notare che si trattava di appartamenti di un certo livello e che non erano molto economici (forse in quello stato, bagnato e forse anche per la giovane età, sembravo più uno da ostello che da appartamento prestigioso), ma alla fine mi aveva fatto un prezzo di favore abbastanza buono.
Qualche minuto di attesa, poi ci vengono a dire che quell'appartamento non era libero e che non avevano nessuna sistemazione per la notte. Gli ho fatto capire che bastava un letto al coperto, ma non c'è stato nulla da fare, mi ha però detto che un'amica aveva un bed and breakfast a una ventina di chilometri da lì e, una volta contattata, aveva camere libere.
Ormai col buio, stanchi e bagnati ci rimettiamo in marcia verso questo posto, dove...non siamo mai arrivati.
Dopo pochi chilometri la pioggia diventa sempre più forte, poi addirittura grandine, la strada era stretta e buia, quindi guidare stava diventando anche pericoloso.
Anche qui non c'erano ripari, poi all'improvviso vediamo l'indicazione di un agriturismo. Senza pensarci due volte, la seguiamo. Sembrava strano perché prima di partire avevamo guardato Google e non indicava nulla.
La strada era una salita sterrata, non certo l'ideale da percorrere sotto al diluvio universale con due naked.
Arriviamo in cima alla salita e vediamo tutto spento, erba alta, piscina vuota. Era chiuso.
Il morale era ormai bassissimo, quando intravedo una luce da una finestra e lì a fianco un vecchio BMW con targa albanese.
Ci dirigiamo subito verso quella casa e bussiamo alla porta, ci apre un signore sulla sedia a rotelle che ci dice che l'agriturismo era chiuso.
Lo suppllichiamo di darci un posto per la notte, che l'avremmo pagato.
Dopo il no iniziale, ci ha detto di avere in parte alla casa un deposito dove avremmo potuto passare la notte.
Li dentro c'era di tutto, fortunatamente anche due materassi e delle coperte.
Per cena mangiamo un piatto di pasta con questo signore, Vlasi, molto religioso che ci racconta di aver pensato a Dio quando ci ha visto e di aver capito di doverci aiutare.
La mattina seguente ci svegliamo con un bellissimo sole, facciamo colazione con Vlasi che, prima di andare ci regala una Bibbia e ci raccomanda di non avere fretta.
Torniamo sempre al solito punto!
La vacanza poi prosegue in modo più che normale, con visita ad Assisi, pernottamento a San Sepolcro (questa volta prenotato nel pomeriggio con Booking, vista l'avventura della sera precedente) e rientro a casa attraverso passo dei Mandrioli e passo del Muraglione, rientrando poi in autostrada verso Imola.
Sicuramente questa esperienza non la dimenticheremo mai per tutti gli incontri e gli eventi, che osservati poi ad esperienza conclusa si sono poi rivelati come tessere di un unico puzzle.
L'incontro con Angela, che ci ha detto di essere li per noi in quel posto e in quel momento, il pittore che affrontava la vita con estrema serenità, il nonnino meccanico che ci ha aiutato quando la vacanza era lì per finire, il signore che ci ha offerto riparo e ospitalità e alla fine Vlasi che ci ha veramente salvato.
Senza dubbio abbiamo imparato qualcosa, da quel giorno in poi abbiamo capito che in tutti i viaggi ciò che si porta a casa più che i paesaggi e le belle strade sono gli incontri con la gente. Ogni persona che incontri non la incontri per caso ed è lì per insegnarti qualcosa o per aiutarti a vedere le cose da una prospettiva che non avevi mai visto.
Questo viaggio ci ha poi fatto capire una cosa molto importante, che il mondo è fatto di gente fantastica.
Purtroppo guardando la televisione (cosa che ho praticamente smesso di fare) viviamo con la paura, sembra che il mondo sia pieno di criminali, quindi abbiamo paura della gente e ci chiudiamo con chi non conosciamo.
Viaggiando abbiamo invece visto l'esatto contrario, che aprendosi si attrae gente fantastica, pronta a lasciarti le chiavi di casa senza chiederti chi sei e cosa fai nella vita, oltre che senza chiederti un centesimo in cambio, facendo così incontri bellissimi.

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