Balcani: Grecia, Albania, Montenegro e Croazia


Premessa, il racconto è stato scritto nel 2014 ed ora che l'ho "tirato fuori dal cassetto" ho deciso di pubblicarlo così come è, senza apportare modifiche. 
Sono passati sei anni e quello era il mio primo lungo viaggio in modo. 
Negli anni successivi abbiamo esplorato tutta l'Europa e non solo, sicuramente se dovessi riscrivere ora lo stesso diario avrei una visione del mondo totalmente diversa. 
Mi piace però far leggere il racconto lasciando la visione di un ventunenne ai suoi primi viaggi, che pur essendo a pochi chilometri dal l'Italia si sentiva catapultato in una realtà completamente differente. Forse lo era davvero. 

Da un po' di tempo volevo visitare l'Albania e il Montenegro, che sono due stati relativamente vicini a noi, che hanno molto da offrire e che sono ancora molto sconosciuti alla maggior parte delle persone, che quasi sempre preferiscono mete più conosciute per trascorrere le vacanze.
Solo da pochi anni il Montenegro è diventato un po' più turistico e capita ogni tanto di trovare foto in internet della famosa bocca di Kotor, mentre il sud del paese, ad eccezione di qualche località balneare e soprattutto tutta l’Albania sono molto più inesplorati.
Inoltre sono posti molto penalizzati da pregiudizi e luoghi comune che in Italia o forse anche in Europa abbiamo nei loro confronti.
La cosa tranquillizzante era che i pareri contrari venivano da gente che in quei paesi non ci aveva mai messo i piedi, mentre chi ha avuto modo di visitarli ha sempre avuto un bel ricordo e si è sempre trovato molto bene.
Così io e la mia ragazza, Martina, abbiamo organizzato un viaggio attraverso quei paesi, includendo pure la Grecia e la Croazia, con tappe pensate in modo da alternare giorni di mare a giorni di guida.
Considerando che lei ha la Vespa 125, abbiamo dovuto evitare le autostrade (almeno in teoria) ed abbiamo dovuto percorrere solo strade interne. Quindi abbiamo organizzato le tappe considerando di percorrere al massimo 300 - 350 kilometri al giorno.

Alla fine il percorso scelto era il seguente:
Tappa 1: Bergamo - Venezia e traghetto per Patrasso (Grecia)
Tappa 2 : Patrasso - Isola di Lekfada (Grecia)
Tappa 3: Lekfada - Albania
Tappa 4: Albania - Montenegro
Tappa 5: Montenegro - Croazia
Tappa 6: Porto di Spalato e traghetto per Ancona
Tappa 7: Ancona - Bergamo

Il tutto con due settimane di tempo e tappe indicative, da definire strada facendo.

Mercoledì 9 luglio, Tappa 1 : Bergamo - Venezia
Partenza da Bergamo alle ore 5 del mattino.
So che è esageratamente presto, ma se devo fare un po' di strada per prendere un traghetto a una certa ora, non voglio rischiare di far saltare tutto magari per un piccolo inconveniente.
Così attraversiamo Brescia, poi Verona e poi per evitare di passare altre città siamo scesi leggermente verso Este, arrivati quasi a Chioggia e poi risaliti fino a Fusina, dove c’è il è porto da cui parte la Anek.
Dopo 310 km, verso l'una siamo al porto e mangiamo un panino lì vicino in attesa dell'orario dell'imbarco.
Alle 18 la nave parte e per 36 lunghe ore saremo in mezzo al mare.

Venerdì 11 luglio, Tappa 2 : Patrasso - Isola di Lefkada (Grecia)
Alle 5 di mattina la nave arriva al porto di Patrasso.
Scendiamo e ci dirigiamo verso il maestoso ponte che collega il Peloponneso alla parte nord della Grecia.
Paghiamo il pedaggio (1,90 euro) e saliamo a nord in direzione Anfilohia, dove c'è il bivio per raggiungere l'isola di Lefkada, collegata alla terraferma tramite un breve ponticello.
Qui bisogna stare attenti a due cose: La prima ai cartelli stradali, non sempre molto chiari e comprensibili. La seconda alle autostrade, che iniziano improvvisamente senza essere segnalate, così ci si trova dalla strada a una corsia nemmeno in ottime condizioni a una nuova autostrada con tanto di cartelli in verde e limite di 120 km/h. Insomma, non il top da percorrere col Vespino! 
Verso l'ora di pranzo siamo sull'isola, ma percorriamo ancora un po' di kilometri per raggiungere la bellissima spiaggia di Porto Katsiki, forse la più bella dell'isola, con l'acqua azzurrissima pervia della roccia calcarea molto chiara.



Dopo un meritato bagno, ripartiamo per raggiungere Kathisma, dove c'è il campeggio in cui abbiamo passato due notti.
Il giorno seguente l'abbiamo passato infatti lì vicino, godendoci una giornata di mare in una spiaggia vicina al campeggio, dove la sera faremo anche l'aperitivo gustandoci piatti locali e vino bianco fatto proprio sull'isola.

Domenica 13 luglio, Tappa 3 : Isola di Lefkada (Grecia) - Dhermi (Albania)
Domenica mattina la sveglia suona alle 7. Chiudiamo la tenda, carichiamo le moto e partiamo per raggiungere l'Albania.
Usciamo dall'isola dopo aver percorso, in due giorni diversi, tutta la strada costiera, passiamo il ponticello e proseguiamo prima in direzione Anfilohia e poi in direzione Arta, anche qui con qualche breve ed involontario ingresso in autostrada.
Da Arta al confine albanese la strada diventa molto più interessante come panorama, si iniziano a vedere delle belle montagne, la pendenza inizia ad aumentare e finalmente arriva anche qualche bel tornante. 
Prima di mezzogiorno, dopo qualche pausa per consultare la cartina (anche qui i cartelli non abbondavano), siamo alla prima dogana, quella per uscire dalla Grecia.
Breve controllo documenti ed entriamo nella breve "terra di mezzo" che ci porta alla seconda dogana, quella per accedere all'Albania.
Controllo documenti e carte di circolazione e... Benvenuti in Albania!


Foto di rito col cartello e sosta appena dopo la dogana, dove in un ufficio facciamo l'assicurazione provvisoria per l'Albania (15 euro per 15 giorni).
Questo perché la stragrande maggioranza delle carte verdi delle assicurazioni italiane non coprono l'Albania.
Sembrava tutto semplice e veloce, se non fosse che un problema ai loro server ci ha tenuti un paio d'ore in attesa al bar della dogana, chiacchierando in un italiano misto inglese con la gente del posto mentre mangiavamo un panino.
Risolto il tutto, partiamo in direzione Gjirokaster in una ampia vallata con pochissime case e pochissime auto per strada.
Dopo pochi kilometri deviamo in direzione Saranda, su un'inaspettata strada a tornanti che ricorda quasi le nostre strade alpine.
Pian piano usciamo dalla tranquillità e raggiungiamo Saranda, una grossa città di mare, con grossi palazzoni e molto traffico.
Probabilmente è uno dei posti con il mare più bello di tutta l'Albania, ma come città non ci è proprio piaciuta, così ci siamo rimessi in strada lungo la costiera, che poi proprio costiera non è, visto che alterna passaggi all'interno con una bellissima vista sulle montagne a passaggi panoramici sul mare.
In entrambi i casi, i paesaggi erano molto belli, sicuramente meriterebbe maggior notorietà una strada del genere.



L'asfalto tendenzialmente è in buone condizioni, spesso migliore di tante nostre strade, se non fosse per improvvisi dossi alti una spanna vicino ai centri abitati e improvvisi tratti sterrati lunghi una decina di metri. Oltre a mucche spesso in mezzo alla strada.
Lungo la costiera ci fermiamo in un hotel appena prima di entrare nel paese di Dhermi, in un posto tranquillissimo con una bella vista sul mare.
Il giorno successivo lo passeremo in spiaggia proprio a Dhermi.
Da notare i prezzi molto bassi. Una sera siamo andati al ristornante di un amico del gestore dell'albergo, abbiamo mangiato spaghetti ai frutti di mare, patate al forno e anguria spendendo in due qualcosa come 13 euro.
L'importante è cercare di imparare ad utilizzare la lira albanese e non l'euro, che viene sempre accettato, ma con altri listini o cambio improvvisato e a loro favore (come fanno anche in Svizzera se non vuoi pagare in franchi).

Martedì 15 luglio, Tappa 4 : Dhermi (Albania) - Ulcinj (Montenegro)
Dalla gente del posto ci siamo fatti dare consigli ed indicazioni per affrontare la quarta tappa.
Noi volevamo arrivare o in Montenegro direttamente, oppure in un'altra località di mare dell'Albania, per fare una pausa di solo una notte e raggiungere il Montenegro la mattina dopo.
Loro ci han detto che non era possibile arrivare dopo il confine in giornata, ma era meglio fermarsi a Shkodër, una città su un lago a nord del paese, per poi entrare in Montenegro non dalla capitale Pogdorica ma da Muriqan (frontiera che sulla nostra cartina nuova di zecca del Touring non era neppure segnata!), che oltre a far risparmiare kilometri è anche più veloce perché ha una dogana sola anziché le classiche due con "terra di mezzo". 
Ci hanno poi fatto una raccomandazione: Occhio agli automobilisti del nord che sono pazzi!
A noi già sembravano spericolati al sud! 
Così dopo una bella colazione in hotel, partiamo per raggiungere Valona, attraverso una serie di tornanti che da Dhermi salgono dando una bellissima vista sia al mare sia alle montagne e portano al passo Llogarase, a più di mille metri di quota.
Scendiamo attraverso una strada che a tratti ricorda molto le mie montagne e che non mi sarei mai aspettato di trovare in Albania a pochi kilometri dal mare e raggiungiamo Valona, grossa città di mare dal traffico molto disordinato e caotico, almeno nelle vie centrali.
Fortunatamente in pochi minuti riusciamo ad uscire dalla città, ma per andare a Durazzo i cartelli ci hanno mandato sulla nuova autostrada, con tanto di cartello che indica i limiti di cilindrata, identici ai nostri.
Chiediamo alla gente del posto di indicarci un alternativa, ma ci han risposto di farla senza problemi che quella è la strada che fanno tutti! 
Infatti, dopo poche centinaia di metri iniziamo a vedere gregge in parte all'autostrada col pastore che osserva dalla corsia d'emergenza ed un carretto tirato da un asino che viene in senso opposto al nostro a fianco della strada.
Raggiungiamo Durazzo e proseguiamo verso Tirana, per poi deviare per Shkodër, finendo dal nulla su un'altra autostrada.
Improvvisamente inizia a piovere e ci rifugiamo sotto alla tettoia di un benzinaio di un simil-autogrill.
Dal bar ci chiedono di entrare e ci vogliono offrire a tutti i costi qualcosa da bere, poi iniziamo a far due chiacchiere con loro, dato che alcuni capivano bene l'italiano.
Dopo vari discorsi sulle strade locali e sui mondiali di calcio appena conclusi, ci han detto che siccome in Italia sono stati gentili con loro, loro vogliono essere gentili con gli italiani.
Appena cessata la pioggia ripartiamo, mentre in corsia di emergenza sta passando un nonnetto col la graziella!
Verso le 16 siamo a Shkodër, una città dall'aspetto moderno ed europeo, ma il centro non è ne vicino al lago ne vicino al mare, così visto che non era tardi, decidiamo di proseguire per un'altra ventina di kilometro verso Muriqan e quindi di entrare in Montenegro, dopo aver fatto l'assicurazione, dato che la mia carta verde non copre nemmeno il Montenegro, mentre quella di Martina sì.


Chiudiamo così l'esperienza in Albania, della quale possiamo dire di aver visto posti bellissimi e molto tranquilli, speso pochissimo e conosciuto soltanto gente ospitale.
Appena passato il confine, ci siamo stupiti per la qualità dell'asfalto montenegrino, perfetto come nei Grigioni in Svizzera. Successivamente potremo constatare che non sarà l'asfalto svizzero, ma è sempre in ottime condizioni.
Percorriamo qualche decina di piacevoli kilometri di strade di montagna e raggiungiamo Ulcinj, una città balneare che negli ultimi anni si sta espandendo molto.
Qui tantissime persone affittano camere e un signore ci ha fermato per strada per proporcene una a dieci minuti dal mare, con bagno, frigorifero, terrazzo e giardino interno dove mettere le moto a 25 euro al giorno.
Così gliela confermiamo per due notti.
Il giorno seguente lo passiamo in spiaggia. Il mare è bello, anche se non ha i bei colori della Grecia o dell'Albania e in acqua bisogna camminare una cinquantina di metri prima di non toccare il fondo con i piedi.
Ci ha stupito la vita che c'è in quei paesi, con locali sulla strada sempre aperti e frequentati dalla mattina alla sera. A differenza dell’Albania, erano varie le targhe non montenegrine che si vedevano, a testimoniare lo sviluppo dal punto di vista turistico che sta avendo.
Anche qui, prezzi generalmente bassi.

Giovedì 17 luglio, Tappa 5 : Ulcinj (Montenegro) - Dubrovnik (Croazia)
Giovedì mattina partiamo per scoprire il Montenegro, facendo inizialmente la costiera, fermandoci a vedere la bellissima isola di Sveti Stefan, uno dei simboli del Montenegro.


Raggiungiamo poi Budva per deviare verso l'interno, dove attraverso una bellissima strada di montagna arriviamo a Cetinje.
Il programma prevedeva di svoltare in direzione Kotor, ma noi abbiamo voluto deviare di una cinquantina di kilometri per raggiungere Rijeka Crnojevica, dove il ramo a nord del lago di Shkoder, che è per metà albanese e per metà montenegrino, crea un paesaggio spettacolare, tanto da essere diventato parco nazionale.


Breve pausa e ripartiamo per raggiungere le bocche di Kotor, un fiordo che ricorda molto quelli norvegesi, attraverso una lunga serie di piacevoli tornanti.
Eccezionale la vista dall'alto
Da Kotor percorriamo tutta la costiera del fiordo fino a raggiungere il confine con la Croazia e quindi la bellissima città di Dubrovnik, dove troviamo una camera per passare la notte a due passi dal centro.


Venerdì 18 luglio, Tappa 6 : Dubrovnik - Zuljana (Croazia)
Visto che dovevamo liberare la camera alle 11, abbiamo deciso di fare colazione dentro le mura della città e visitarla un pochino, per poi andare a riprendere le moto e ripartire per una breve tappa che ci porterà a Zuljana, sulla penisola di Peljesac.
Il paese è molto piccolo e tranquillissimo, l'abbiamo notato perché un cartello sulla strada principale raffigurava la bellissima spiaggia e indicava di scendere al bivio successivo.
Arriviamo così al campeggio, che aveva le piazzole per le tende tutte occupate, ma aveva un bell'appartamentino libero con una bella terrazza vista mare, così visto che eravamo quasi in anticipo sulla "tabella di marcia" , abbiamo deciso di fermarci lì per tre notti.
A 5 minuti di camminata c'era la bellissima spiaggia ed a 10 minuti c'era il centro con mini market, posta per prelevare, ristorante e tutto ciò che serviva.


Lunedì 21 luglio, Tappa 7 : Zuljana - Split (Croazia)
Lunedì mattina ci svegliamo per la prima volta con il cielo piuttosto coperto e senza sole.
Poco male, visto che dobbiamo partire per tornare a casa.
Carichiamo i bagagli sulle moto e partiamo per raggiungere il porto di Split, facendo prima la strada costiera, con anche un breve passaggio in Bosnia ed Erzegovina, dove ci fermiamo a Neum (unica città che si attraversa sulla costiera bosniaca) a fare colazione, poi un po' di entroterra ed infine ancora un po' di costiera, dove dopo una pausa sotto un cavalcavia per ripararci dal temporale, raggiungiamo il porto di Split e facciamo il biglietto della nave, che grazie a una promozione, con 46 euro a testa ci porterà al porto di Ancona la mattina seguente. 

Martedì 22 luglio, Tappa 8 : Ancona - Bologna
Alle 7 di mattina, nonostante i temporali ed il mare un po' mosso, la nave arriva puntuale al porto.
Scendiamo e partiamo in direzione Pesaro, facendo una sosta da un benzinaio per ripararci dal forte temporale.
Passata Pesaro, lasciamo la costiera per raggiungere Gradara e poi Tavullia, per una breve sosta al paese di Valentino Rossi, seguita da una sosta a Coriano, il paese di Simoncelli. 
Sapevamo che fare Ancona - Bergamo senza autostrada in un giorno era massacrante, così abbiamo deciso di prendercela comoda, fermandoci a dormire strada facendo per poi proseguire la mattina seguente.
Così verso l'ora di pranzo siamo a Rimini per mangiarci una piadina come-si-deve, per poi fare un giro a San Marino, che non avevo mai visto.
Seppure piccolo, questo è il sesto stato della vacanza, oltre ovviamente all'Italia!
Ripartiamo verso la via Emilia passando per Cesena e Bologna, dove abbiamo impiegato molto tempo per passare i centri delle città, visto che le tangenziali esterne non si possono fare col 125.
Verso le sette di sera siamo appena dopo Borgo Panigale e ci fermiamo a dormire in un albergo sulla via Emilia. Avremmo voluto passare l'ultima notte in campeggio, ma voleva dire dormire nel fango, visto che fino a poche ore prima aveva piovuto.

Mercoledì 23 luglio, Tappa 9 : Bologna - Bergamo
Mercoledì mattina ci svegliamo, facciamo colazione in albergo e riprendiamo la via Emilia passando per Modena, Reggio Emilia e Parma, dove saliamo per Cremona e quindi per Bergamo, dove arriviamo nel primo pomeriggio.
Dopo 2.600 km e 15 giorni le nostre vacanze sono finite. Ci è rimasta la soddisfazione di aver visto posti bellissimi che non sono le classiche mete estive, che magari un anno fa non ci saremmo mai immaginati che li avremmo percorsi in moto, con una Vespa 125 ed una Honda 250, oltretutto! 
Infine, ora possiamo dire di esserci fatti una nostra idea su quei paesi e vi posso garantire, dopo averli visitati, che è molto diversa dall'immagine che tutti hanno e che forse fino a qualche settimana fa avevamo pure noi.
Questo è il bello di viaggiare!

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